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#PROGETTI DI ARCHITETTURA COMMERCIALE
MaxMara Tokyo Tower | Andrea Tognon
Innalzandosi nello skyline del quartiere di Omotesando, una presenza architettonica mantiene il suo posto come parte della lotta in continua evoluzione della città contro la gravità. The Collectors Kid, una destinazione MaxMara riprogettata.
La struttura snella del pilastro centrale si erge fiera come una pagoda, sostenendo lastre di pavimento a pergola rivestite di metallo spazzolato con una finitura nuvolosa che si fonde con il cielo.
Dal basso la torre si erge con una calligrafia feroce, la forma otticamente inclinata dei soffitti neri termina con grazia in angoli curvi e concavati, tagliando le opportunità spaziali libere per rispondere ai desideri inespressi dei passanti. Come decise pennellate di inchiostro che illustrano il paesaggio urbano di Tokyo, resistendo graficamente agli elementi in un coraggioso grido di battaglia che risponde alle intemperie e ai tuoni.
Gli elementi del design interno sono caratterizzati da una leggerezza e da una quintessenza contemporanea, alcuni volutamente scultorei con una base di cemento radicata nell'architettura, altri fluttuanti con una finitura apparentemente effimera simile alla neve, morbida al tatto.
I pavimenti in travertino rosso, che richiamano l'italianità e l'architettura monumentale, con cemento e moquette accuratamente disposti in un'alternanza di motivi geometrici e forme organiche, creano superfici ricche di contrasti, calde e accoglienti.
La cadenza delle lamiere perforate si ripete ritmicamente nella costellazione di un'installazione luminosa personalizzata che nasconde il loro sfondo nero facendolo risaltare da faretti flessibili adattabili a qualsiasi configurazione dello spazio.
La mise-en-scène è costituita da una scala metallica in uno spazio delineato da specchi e superfici riflettenti che ospitano un gioco di luci e riflessi che sfuma i confini tra l'edificio e il suo esterno.
In costante dialogo con il contesto, le terrazze dell'edificio diventano podi che ospitano e ospitano l'arte contemporanea in diretta conversazione con la città di Tokyo.