Aggiungi ai preferiti
Vedi traduzione automatica
Questa è una traduzione automatica. Per vedere il testo originale in inglese
cliccare qui
#PROGETTI PAESAGGISTICI E URBANISTICI
{{{sourceTextContent.title}}}
Apiario urbano / Palafito Arquitectura
{{{sourceTextContent.subTitle}}}
Selezionato alla XII BIAU e alla Biennale colombiana, questo piccolo edificio in bambù per migliaia di api Apis mellifera permette alle api e agli studenti di coesistere nello stesso luogo. Con il paradosso che le api sono all'interno - ma in uno spazio che si apre al cielo - e gli esseri umani sono all'esterno - ma protetti da una foresta snella e scultorea.
{{{sourceTextContent.description}}}
Il progetto si basa su quadrati di diverse dimensioni che si completano a vicenda in pianta e in sezione, segnando gli angoli di una struttura efficiente. L'edificio è risolto con due soli materiali: da un lato, il bambù che forma la struttura, come una foresta di colonne che non sempre toccano il suolo, ma danno ordine all'edificio e ne accentuano la potente verticalità. E dall'altro il metallo, che forma l'involucro e permette una certa permeabilità tra l'interno e l'esterno, tra l'edificio e il suo contesto.
Attraverso le soglie, i passaggi di diverse dimensioni e gli interstizi che le colonne creano, si formano strati di permeabilità. Per questa commissione insolita, abbiamo affrontato le preoccupazioni dei ricercatori della Facoltà di Scienze dell'Università, con i quali abbiamo scoperto, ad esempio, che le api non amano il nero e che il bianco era molto più adatto, dato che il programma richiedeva due spazi molto diversi.
Al primo piano, dove i ricercatori volevano un piccolo laboratorio, si trova lo spazio di lavoro: una scatola metallica traslucida che impedisce l'ingresso delle api e forma una base solida nella foresta di bambù. Ciò contrasta con il livello superiore, riservato agli alveari: un involucro leggero, ugualmente metallico e traslucido, che si apre al cielo e invita le api a uscire alla ricerca di altri giardini urbani.