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#PROGETTI PAESAGGISTICI E URBANISTICI
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Memoriale ai lavoratori schiavi / Höweler + Yoon Architettura
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Il Memorial to Enslaved Laborers (MEL) dell'Università della Virginia (UVA) onora la vita, il lavoro e la perseveranza della comunità di afroamericani schiavizzati che hanno costruito l'UVA e sostenuto la vita quotidiana di docenti, studenti e amministratori dell'Università.
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Si stima che circa 4.000 persone schiavizzate abbiano lavorato nei campi di UVA tra il 1817 e il 1865, quando l'esercito dell'Unione ha liberato gli schiavi della contea di Albemarle. Posseduti e affittati dall'Università, crearono e mantennero i suoi famosi terreni, i padiglioni e la Rotonda. Le forme commemorative e le iscrizioni storiche del Memoriale riconoscono i dualismi della schiavitù, il dolore della schiavitù e la speranza per il futuro. Celebra i legami della comunità che hanno alimentato la resistenza e la resistenza alla violenza disumanizzante che ha plasmato l'esperienza quotidiana della vita in schiavitù all'UVA. Così facendo, il Memoriale crea un luogo pubblico vitale per comprendere, imparare e ricordare il loro contributo all'Università.
Il Memoriale dei lavoratori in schiavitù sorge sul lato est del prato, direttamente a est dell'iconica cupola della Rotonda dell'Università. Si trova in un'area chiamata Triangolo d'erba, parte del patrimonio mondiale dell'UNESCO e lungo la University Avenue che collega il centro di Charlottesville. Le originali swale - le aree basse che incorniciano l'ingresso del Villaggio Accademico - erano parte di una strategia paesaggistica più ampia, che comprendeva le iconiche mura a serpentina dell'Università, per nascondere alla vista i lavoratori schiavi. Orientata a nord verso il simbolico percorso verso la libertà, la MEL trasforma l'uso storico del paesaggio come strumento di dominio, diventando un luogo aperto e accogliente per chi cerca la verità e la giustizia.
Con la sua forma circolare astratta radicata nel terreno, il Memoriale si ritaglia uno spazio di incontro per la comunità, per continuare la conversazione sulla schiavitù e sulle continue ingiustizie che la catalizzano. Costruito con il granito locale "Virginia Mist", il MEL apre questa parte del terreno come luogo di commemorazione collettiva e di contemplazione individuale. Il Memoriale incoraggia molteplici esperienze di visita, stratificando immagini, forme e rituali provenienti da tutto il continente africano e dalla diaspora africana. Il memoriale evoca il "Ring Shout", una danza spirituale afroamericana eseguita in cerchio, che celebra la liberazione.
Il Memoriale è costituito da anelli concentrici di granito, in cui si annidano un terreno d'incontro circolare, una falda acquifera con una linea del tempo in onore degli schiavi, un ampio muro concavo di segni della memoria e nomi della comunità schiava, e una pietra bombata e convessa in pendenza con un ritratto di Isabella Gibbons, una collaboratrice domestica schiava della UVA e poi insegnante a Charlottesville. I gradini nell'erba adiacente al Memoriale segnano un sentiero a nord e indicano la Stella Polare, che serviva da faro per condurre le persone schiavizzate verso la libertà. Il Memoriale misura 80 piedi di diametro, che è anche il diametro della Rotonda.
Le pareti e le superfici del Memoriale richiamano la cultura materiale degli operai schiavi e il loro artigianato, utilizzando segni, incisioni, texture e immagini che rievocano la sofferenza fisica degli schiavi e la resistenza del loro spirito umano. Il muro esterno del Memoriale ricorda la vita degli individui schiavi. Le diverse texture superficiali del granito grezzo evocano diversi aspetti dell'esperienza degli operai schiavi: i segni lineari riecheggiano i segni di trapano paralleli visibili sui blocchi di pietra estratti a mano e la texture superficiale smerlata ricorda le finiture in pietra lavorata a mano che si trovano sulle lapidi dei cimiteri locali di quel periodo. L'esterno in granito incorpora il monumentale ritratto di Isabella Gibbons dell'artista Eto Otitigbe. La somiglianza degli occhi di Gibbon era iscritta nel granito come testimonianza della storia della sua comunità e diventa visibile da specifici punti di vista in diversi momenti della giornata.
Il muro interno del Memoriale rende onore a ciascuno dei 4.000 membri della comunità schiava. Il team di progettazione ha lavorato a stretto contatto con i ricercatori per esporre i nomi di 578 membri, e di altri 311 membri i cui nomi non sono stati identificati nei registri, ma sono riconosciuti in base alla loro occupazione o al loro rapporto di parentela, in quanto sono stati registrati senza nomi. I 4.000 segni della memoria servono a sottolineare la vita di ogni persona schiava e a ricordare ai visitatori la violenza subita nella disumanizzazione di uomini, donne e bambini i cui nomi rimangono sconosciuti. Il muro dei marchi e dei nomi funziona come un archivio incompleto e incompiuto, con nomi della comunità da aggiungere man mano che vengono scoperti.
L'anello che incornicia il cerchio centrale di erba del Memoriale presenta una linea temporale che racconta le esperienze degli schiavi dell'UVA, collocandole in un contesto storico più ampio, a partire dalla prima menzione scritta degli africani schiavi arrivati in Virginia nel 1619 e proseguendo fino alla morte di Isabella Gibbons nel 1889. L'acqua che scorre lungo la linea del tempo evoca i rituali di libagione africana, il Medio Passaggio, le cerimonie battesimali e i fiumi come vie di liberazione. Gli anelli del Memoriale abbracciano un prato circolare, che fiorirà di crochi blu in fiore ogni febbraio. Il luogo dell'incontro funge da forum comunitario e da spazio per l'incontro, la celebrazione, la performance, l'educazione e il palcoscenico per l'impegno civile. Crea un collegamento vivo tra gli antenati che hanno costruito l'UVA e coloro che beneficiano del loro lavoro oggi, la comunità discendente e le generazioni future.