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#PROGETTI DI ARCHITETTURA PUBBLICA
HOH Architecten Reunites Due case sul canale del 17° secolo per l'Università di Amsterdam
Commissionato dall'Università di Amsterdam per convertire due case sul canale adiacenti del XVII secolo nel centro di Amsterdam nell'Istituto di Studi Avanzati (IAS), lo studio olandese HOH Architecten si è ispirato al patrimonio architettonico degli edifici e alla ricca storia degli interventi, combinando con audacia il vecchio e il nuovo in una serie di spazi unici ma complementari che incarnano l'etica interdisciplinare dell'Istituto e ridefiniscono il modo in cui i ricercatori interagiscono, lavorano e collaborano.
L'Istituto di Studi Avanzati riunisce giovani scienziati di tutto il mondo con l'obiettivo di generare idee e sviluppare nuove metodologie di ricerca. Dai biologi, ai sociologi, agli economisti, i ricercatori lavorano insieme su complesse sfide scientifiche e sociali come il cambiamento climatico, l'immigrazione e le crisi finanziarie, liberi dai vincoli dei confini disciplinari.
I due edifici furono in realtà costruiti come gemelli identici nel 1642 dal famoso architetto Philips Vingboons. L'uso diverso e i diversi proprietari, oltre all'introduzione di una nuova facciata due secoli dopo per una delle due case, hanno fatto sì che quando HOH Architecten ha iniziato a lavorare al progetto non ci fossero più due piani, o addirittura due stanze, identiche. Invece di tornare al progetto originale, gli architetti hanno tenuto conto sia della loro storia a più livelli sia delle esigenze del brief, affrontando ogni stanza individualmente per riunire fisicamente e programmaticamente i due edifici dopo tre secoli e mezzo.
Ispirato dalle caratteristiche di ogni stanza e dagli strati scoperti durante la fase di costruzione, ma anche informato dalla particolare funzione che ognuno di essi svolge, ogni spazio dell'Istituto ha un suo stile e un ambiente unico. Alcune stanze sono state parzialmente ristrutturate nel loro stato originale - in particolare quelle del piano terra, le cui forme barocche, come le modanature del soffitto e le sculture in legno, sono state audacemente evidenziate con la vernice verde - mentre altre sono state radicalmente rinnovate, come gli spazi adiacenti al piano terra, che sono stati monocromaticamente avvolti da toni bianchi.
In altri spazi, gli architetti hanno trovato ispirazione nella struttura originale in legno dell'edificio, progettando pareti divisorie con telaio in legno di quercia i cui profili sottili e perfettamente tagliati sono giustapposti alle dimensioni e alla struttura delle grandi travi del soffitto in legno lasciate a vista. Anche la struttura del tetto è stata lasciata a vista in entrambi i solai, ma mentre uno dei due è avvolto in toni scuri, l'altro è stato concepito come uno spazio molto più luminoso. Il risultato dell'approccio stanza per stanza non risulta in un'estetica predominante, ma piuttosto in un insieme di stili diversi in conversazione tra loro, che riflettono in modo suggestivo la fecondazione incrociata di idee e il gruppo multidisciplinare di scienziati al centro dell'identità dell'Istituto.