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#PROGETTI PAESAGGISTICI E URBANISTICI
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Vuoto e tracce
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Il progetto di Vincenzo Latina per la rigenerazione di vecchie cave di Lampedusa presta una voce alla memoria di una di più grandi e migrazioni più disperate dei nostri periodi mentre, allo stesso tempo, rendendo giustizia alla vocazione turistica dell'isola.
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Punta Sottile è il punto più a sud dell'Italia, una striscia estrema dell'isola di Lampedusa in cui la terra si gira delicatamente verso il mare
Qui, in un passato ragionevolmente distante, la banca dentellata di roccia è stata spaccata per fornire la pietra della costruzione. La mano umana ha modellato unknowingly un posto mistico ed arcaico, rimosso a partire da tempo storico. A un passo dalla scogliera, la terra peggiora in un mare del calcolo goldcoloured che dissipa l'orizzonte definito, l'acqua che Sciascia e Omero molto prima di lui, ha descritto come il colore di vino. Camere scavate nella terra con le finestre che guardano soltanto sul cielo. Il calcolo sopporta i segni lasciati tramite il lavoro: tagli verticali ritmici e ripetuti che solcano le pareti della roccia come le ferite. A volte uno dà una casa ad un seme che, se fortunato, si trasforma in in un fiore. È, forse, il solo posto in cui l'isola perde di vista il suo mare: può essere sperlano ed ha sentito ma i dischi dell'occhio la sua assenza, il vuoto e la perdita.
Vincenzo Latina, progetto per la ricostruzione ed il ripristino ambientale di precedenti siti della cava, di Lampedusa, dell'Italia Pin It Vincenzo Latina, del progetto per la ricostruzione e del ripristino ambientale di precedenti siti della cava, Lampedusa, Italia Pin It Vincenzo Latina, progetto per la ricostruzione ed il ripristino ambientale di precedenti siti della cava, Lampedusa, Italia Pin It
Dopo
Che cosa l'altro posto potrebbe meglio contenere la memoria di cui l'isola è stata nella nostra storia recente: scalo, ancora, battello pneumatico e tomba. La vita e morte è collegata nell'idea della progettazione di Vincenzo Latina e la cava è fatta per contenere entrambi: per prestare una voce alla memoria di una di più grandi e migrazioni più disperate dei nostri periodi mentre, allo stesso tempo, rendendo giustizia alla vocazione turistica dell'isola, con uno spazio per i concerti e gli spettacoli teatrali.
Il progetto opta per il percorso di silenzio, ascoltante ma non parlante. Appena alcuni segni esclusivi, quei «laconici» nelle parole dell'architetto, nell'accesso di garanzia, negli itinerari e nei servizi. Ci conducono, dove lo scavo è più profondo e la dimensione è quella dell'architettura «sepolta» di Boullée, al posto destinato per offrire uno spazio alla memoria ed alle preghiere di tutti gli uomini ma non di una religione. O ci prendono il sud, dove le superfici dello scavo, facendovi un pochi impatto e possono vedere ancora la linea di acqua dividere il mare ed il cielo, un contesto magnifico non trattato dalla mano umana per le prestazioni messe in scena al tramonto. [...]