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#PROGETTI DI ARCHITETTURA PUBBLICA
Natura anziché tecnologia
Un gesto importante non è sempre necessario. Più ulteriormente nello sviluppo una città universitaria che data originale a partire dagli anni 60 Dietmar Feichtinger indica che il valore aggiunto può essere realizzato più meglio con fermo, i cubi con attenzione posizionati ed i ritmi sottili della facciata che mediante l'uso dei simboli scultorei vistosi.
L'intera arte dell'architetto può trovarsi occasionalmente nella sua capacità di valutare l'effetto delle misure che impiega. E nella prescrizione del genere di architettura che è dal posto o in disaccordo con le richieste dell'operazione proposta, se ad un livello programmatico o contesto-relativo. In molti casi il fermo è la migliore risposta ed inoltre indica la comprensione allineare della situazione particolare.
Nell'avvicinamento del progetto per l'estensione della facoltà di studi umanistici dell'università Dietmar di Aix-en-Provence Feichtinger si è trovato confrontato con una contraddizione. Da un lato l'estensione, dalla natura della relativa posizione, ha dovuto contrassegnare un'entrata alla città universitaria, ma d'altro canto nè il riassunto nè il contesto ha suggerito una forma specifica di espressione architettonica. Il riassunto, relativamente modesto in termini di superficie coperta (un ² da 8000 m.) e banale in termini di soddisfare (corridoi ed uffici di conferenza), non ha contenuto elementi quali una sala o una grande biblioteca che avrebbero richiesto la forte espressione architettonica. In più la mediocrità triste del contesto ha parlato contro un genere ugualmente colpente di architettura. Dato la natura featureless della periferia di questa città provinciale con i relativi gruppi di piccoli case e giardini di assegnazione, le officine banali, pizzerias e qui e là un blocchetto sociale dell'alloggiamento, persino un gesto architettonico secondario sarebbero sembrato inadatte, effettivamente persino provocatorio.
Di conseguenza, Feichtinger ha optato per fermo, se non dire la neutralità architettonica. Preferisce uno spazio ad una costruzione, un volume vuoto a pieno e un posto ad una parte dell'architettura. Rompendo in su il riassunto in un certo numero di piccole costruzioni permette che un'entrata alla città universitaria si sviluppi. Con il senso considerato in cui posiziona le costruzioni e l'espressione sottile delle facciate dà al posto un'identità. Queste sono due caratteristiche importanti di questo progetto che Feichtinger ha realizzato appropriandosi le caratteristiche della città universitaria ed interpretandole nuovamente. Ciò è risultato essere un senso discreto di integrata della questa estensione piccola in una della Francia? s la maggior parte dei complessi importanti dell'università.
Una delle caratteristiche essenziali della città universitaria di Aix-en-Provence che deriva dalla relativa topografia difficile (un luogo ripidamente pendente) è l'esistenza di piccoli spazi all'aperto direttamente davanti alle costruzioni. Tutte rappresentano gli spazi di ricreazione lungo gli itinerari attraverso la città universitaria. Feichtinger prende questo modello urbano: divide il riassunto in tre piccoli blocchi di formati differenti e di configurazioni in questo modo che generano un rettangolo virtuale di cui il centro è una zona vuota. La collocazione di questo insieme, che è regolato indietro dalla strada, evita il confronto diretto con il contesto. Entrate nella città universitaria attraversando questo spazio. La disposizione delle costruzioni genera due sensi, due vie che conducono gli allievi o alle costruzioni principali sull'più alta terra della città universitaria, o alla biblioteca vicina. Questo posto calmo, con le proporzioni paragonabili ad un grande cortile interno, forma un'entrata calma alla città universitaria sia riguardo al contesto esterno che agli itinerari ripidi che gli allievi devono seguire per raggiungere le diverse costruzioni che ascendono i pendii.




