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#PROGETTI DI ARCHITETTURA PUBBLICA
Museo delle colture
Blocchi di quadrato di fuori da figura, placcata in zinco ed in una struttura di cristallo? illuminato ventiquattr'ore su ventiquattro? ? scoppi? nella zona di precedente pianta di Ansaldo per ospitare MUDEC, dal 27 marzo a Milano.
Il 27 marzo il museo delle colture? MUDEC apre i relativi spazi con una previsione per parlare dei legami che antichi Milano ha con le esposizioni universali e le colture del mondo con due grandi esposizioni? Mondi a Milano? e? L'Africa?.
Il progetto per il museo delle colture è provenuto dagli anni 90 in cui il comune di Milano ha acquistato la precedente zona industriale di Ansaldo per darlo sopra alle attività culturali.
Le fabbriche in disuso, che sono monumenti allineare dell'archeologia industriale, sono state trasformate nelle officine, negli studi e nei nuovi spazi creativi. L'architettura stessa della costruzione rispecchia i molti alcoolici che abitano nel MUDEC.
La costruzione caratterizza i blocchi di quadrato di fuori dalle forme placcate in zinco ed in una struttura di cristallo? illuminato ventiquattr'ore su ventiquattro? quel scoppia geometricamente sulla zona che la ospita e sembra molto differente dalle stanze adiacenti.
Il MUDEC si regola diverso dal relativo corridoio centrale in una figura libera ed organica che genera un cortile interno con una caratteristica? fiore? modelli, una piazza coperta, un punto d'incontro fra le colture e comunità.
All'interno di costruzione vari gli spazi sono presentati che offrono l'ospite e la città una molteplicità di proposte e di servizi culturali, hanno esteso per 17.000 sq m. Il pianterreno è votato all'accoglienza; ha un bistrot, un deposito di disegno, l'ufficio di biglietto, il guardaroba, l'officina di ripristino e messa a punto delle dispense per le chiamate dai piccoli gruppi di accompagnamento.
La zona di mostra del museo, situata sul primo piano, è fissata intorno ad una grande piazza centrale coperta ed ospita la sezione dell'itinerario del museo che tiene gli impianti dall'accumulazione e dai corridoi permanenti dati alle grandi esposizioni provvisorie. Lo spazio è arrotondato fuori dalla sala, un teatro che si siede trecento, votati alla prestazione ed alle arti visive.
Sul secondo piano da un lato ci è il ristorante del randello di MUDEC, che offre le occhiate non viste sopra la costruzione e la zona circostante e mira ad essere un contenitore per gli eventi collegati al arte-mondo: le prestazioni, le presentazioni e le officine artistiche saranno mantenute in serie un calendario annuale e stimoleranno lo spirito artistico di questo spazio.
Per concludere, il junior di MUDEC è lo spazio specificamente dedicato ai bambini, in cui è proposto che porta quei più giovani più vicino alle colture varie del mondo con le attività di gioco, delle stazioni di multimedia e delle officine manuali.
L'identità visiva del MUDEC, museo delle colture, ha progettato dalla pratica di FM Milano è stata costruita sulle contaminazioni e sugli innesti da tutte le colture che compongono il mosaico della storia del mondo. A cominciare dalla marca? M.? la lettera iniziale zoomorphic di MUDEC e del museo, che ricombina un numero di volte infinito con gli accenti, segni e le caratteristiche degli alfabeti ha prodotto da ogni gente. Un cornuto? M.? quale cambia l'apparenza e si modifica dalla contaminazione con i segni dell'alfabeto indiano, con i segni diacritici dell'alfabeto arabo, con un certo numero di parti dell'ideogramma giapponese.
Il disegno delle icone che compongono il contrassegno del MUDEC è una citazione allegra delle pitture della roccia e dei geroglifici egiziani, l'alba della civilizzazione.
I colori utilizzati nei grafici dalla pratica di FM Milano per il MUDEC sono i colori luminosi della gente, della fucsina dei sari indiani tradizionali, del turchese provato dei modelli dei tessuti Quechua, dell'oro di arte dell'Oman e dei monili, la viola dei vestiti vietnamiti tradizionali, colori che contrappongono con a vicenda, spesso glaringly, che determina il tensionamento continuo e le vibrazioni figurate.